Fratture del collo del femore
La dimensione delle fratture del collo del femore in Italia e non solo è importante; l’aumento dell’età media e soprattutto l’aumento dell’attività nella popolazione anziana incrementa annualmente il numero di fratture (circa 100.000 fratture ogni hanno che necessitato di ricovero ed intervento chirurgico).
Questo impone all’ortopedico una corretto management del trattamento di tali fratture anche per li imponente impatto socio economico.
fratture del collo del femore son classificate in due grandi gruppi: le fratture mediali, cioè vicino alla base ella testa del femore, e quelle pertrocanteriche localizzate tra le due protuberanze del collo femorale (grande e piccolo trocantere). Tale classificazione è importante, per ad ogni tipo di frattura corrisponde una diversa indicazione chirurgica,
La maggiorparte di queste fratture colpisce la fascia di età sopra i 60 anni e il sesso femminile, e la causa più importante è l’indebolimento osseo per l’osteoporosi; il meccanismo scatenante è pressoché sempre una caduta.
I sintomi sono: dolore importante al bacino, all’inguine, all’arto inferiore e alla colonna, con notevole limitazione dei movimenti. arto accorciato extraruotato. La diagnosi di una frattura del collo femore si fa con : rx e solo in casi dubbi si utilizza TC o RM.
Il trattamento è chirurgico, e metodica di intervento dipende dalla tipologia della frattura (mediale o laterale); anche l’età, le condizioni generali del paziente condizionando la scelta.
I trattamenti chirurgici sono: l’osteosintesi (chiodi, viti o placche, vedi sotto), protesi di anca parziali (endoprotesi) o totali (artroprotesi).
L’obiettivo del trattamento chirurgico è la scomparsa del dolore, e la ripresa funzionale dopo un programma riabilitativo, e il reinserimento del paziente anziano nel contesto sociale per una vita attiva.
Le novità in chirurgia delle fratture del collo femore
Approccio chirurgico: la chirurgia mini invasiva non è solo una ridotta cicatrice, ma un risparmio tessutale durante l’intervento, riducendo l’aggressione a muscoli ed altri tessuti.
Vantaggi per il paziente: ridotto dolore postoperatorio, recupero più precoce.
Nuovi mezzi di sintesi:di misura ridotta, facilmente impiantabili ricorrendo ad una chirurgia meno invasiva, offrendo comunque estrema stabilità alla frattura, premessa per la guarigione
Moderne tecniche anestesiologiche per offrire al paziente anziano e spesso in condizione generali non buone, un impatto modestissimo da parte dell’anestesia.