Cos’è una Protesi?

Se i trattamenti attuati (terapia medica, fisiochinesiterapia, infiltrazioni, altri interventi chirurgici meno invasivi quali l’artroscopia) non offrono più alcun beneficio alla sintomatologia, è arrivato il momento di impiantare una protesi di ginocchio per ritornare ad una vita normale, attiva e senza dolore.
Lo scopo di una protesi di ginocchio è quella di sostituire completamente l’articolazione danneggiata con una artificiale che migliora e ottimizza la frizione articolare, rendendo più scorrevole l’articolazione del ginocchio. L’artroprotesi è costituita da quattro componenti tutte perfettamente biocompatibili e tollerate e che sono molto simili alla normale anatomia del ginocchio; quella tibiale, con una parte metallica (lega di titanio) a contatto con l’osso e una parte in plastica (inserto in polietilene), che è la vera superficie di scorrimento; la componente femorale, anch’essa metallica (lega di titanio), a contatto con la superficie ossea del femore; solo in casi particolari può essere sostituita la superficie della rotula. Tali componenti vengono ancorate all’osso utilizzando il cemento, ma non sempre, anch’esso biocompatibile.

Le novità in chirurgia protesica di ginocchio

Approccio chirurgico: la natura mininvasiva di un approccio chirurgico, che non è una cicatrice ridotta, ma un via chirurgica tesa a ridurre l’aggressione dei tessuti.

Vantaggi per il paziente: ridotto dolore e sanguinamento postoperatorio, recupero più precoce.

Nuovi design: attualmente abbiamo a disposizione delle protesi il cui design consente un aumento del movimento del ginocchio, superiore rispetto ai modelli di qualche anno fa (protesi “high flex”) cercando di simulare il più possibile il  movimento fisiologico

Nuovi materiali: miglioramento della qualità dell’inserto in polietilene, rivestimento ceramico delle parti in metallo

Tecniche anestesiologiche avanzate, grazie alla nostra valida equipe anestesiologica, che mira non solo a fornire una anestesia corretta e limitata (spinale, loco regionale,tronculare periferica) e ridurre il sanguinamento intraoperatorio, ma anche ad impostare un corretto management del postoperatorio: riduzione del dolore, ridotto uso di analgesici, con conseguente più rapido inizio del programma riabilitativo con meno dolore (utilizzo di unità di analgesia controllata e computerizzata) e quindi recupero più precoce con maggiore soddisfazione del paziente .

Percorso Fast track: cerchiamo di rendere il paziente autosufficiente quanto prima ed in grado di riprendere la normale attività quotidiana. Il Fast Track è un metodo di gestione che combina la terapia medica perioperatoria e la procedura chirurgica perchè impiega sia le moderne tecniche anestesiologiche (vedi sopra) sia chirurgiche che riducono l’invasività dell’intervento, il sanguinamento post-operatorio, l’applicazione di protesi modernissime in tempi chirurgici molto ridotti.

In questo modo i tempi di riabilitazione procedono in modo più spedito, con il paziente che è in grado di camminare già il giorno dell’impianto della protesi (se la tecnica anestesiologica lo consente).

Vantaggi per il paziente: ottenere un recupero immediato delle funzioni dell’arto operato, di non aver necessità di trasfusioni, un ottimo controllo del dolore postoperatorio, la riduzione del tasso di complicanze  postoperatorie anche grazie a ridotti tempi di ospedalizzazione. La mobilizzazione precoce permette inoltre di eseguire in sicurezza interventi bilaterali simultanei ad entrambi gli arti inferiori in paziente selezionati. Per la struttura i vantaggi sono da considerarsi una ospedalizzazione inferiore con riduzione delle malattie che si possono contrarre in strutture ospedaliere e riabilitative.

Il ricovero e l’ intervento

Prima del ricovero sarà sottoposto ad un’accurata visita per valutare le condizioni generali; una serie di accertamenti (es. ematici, Rx, ecodoppler, elettrocardiogramma, visita anestesiologica) verranno eseguiti prima del ricovero; le verranno date istruzioni per una fisioterapia in preparazione all’intervento chirurgico. Inoltre dovrà sospendere eventuali farmaci anticoagulanti e/o antiaggreganti, sostituendoli, solo dopo indicazione medica, con altri. L’intervento sarà effettuato con un’anestesia periferica in rapporto alle condizioni generali; sarà somministrata una terapia antibiotica e con eparina per prevenire le complicanze tromboemboliche. Nell’immediato postoperatorio sarà somministrata una terapia antidolorifica con un’unità di analgesia controllata. Dopo l’intervento l’arto operato sarà tutelato con una fasciatura per le prime 24 ore, le sarà consigliato di indossare una calza elastica per le prime settimane dopo l’intervento. Nei primi giorni postoperatori verranno controllati i normali parametri (pressione, temperatura,etc.) e sarà sottoposto a controlli ematici per valutare le sue condizioni generali.

La riabilitazione

   E’ una procedura molto importante, complessa e cruciale per un’ottima riuscita dell’intervento; è quindi fondamentale partecipare con impegno al programma preparato dal chirurgo ed eseguito con il fisioterapista considerando che talvolta potrebbe essere doloroso. Il programma riabilitativo, che ha come scopo il recupero dell’articolarità del ginocchio, della forza muscolare  e della deambulazione inizia dopo 24 ore. Tale programma continuerà intensificandosi fino alla dimissione, momento dopo il quale sarà in grado di deambulare autonomamente con ausili, piegare il ginocchio, salire e scendere i gradini ed attendere alle normali funzioni quotidiane, seppur con aiuto.

Abitudini e qualità della vita dopo l’intervento

Il programma riabilitativo avrà una durata di circa due mesi, ma durante i quali ci sarà un graduale ritorno alle abitudini di vita quotidiane e la protesi consentirà, rispetto a prima dell’intervento, un miglioramento netto della qualità della propria vita. Il ritorno al lavoro avverrà non appena il paziente se lo sentirà (non prima di 6 settimane) e la guida sarà consentita dopo circa 4 settimane dall’intervento, così come la bicicletta o la cyclette; altre attività consentite sono il nuoto, il tracking, il golf, il ballo, tutte le attività hobbystiche che non gravano eccessivamente sul ginocchio operato (giardinaggio, etc.).  La ripresa di eventuali attività atletiche o sportive andranno discusse con il chirurgo, e comunque sono assolutamente da evitare tutte quelle  che danno un sovraccarico estremamente gravoso per la protesi.

In generale tutti i pazienti  sottoposti ad intervento di artroprotesi di ginocchio dovrebbero evitare attività lavorative che causino un alto stress all’impianto protesico (quindi anche il sovrappeso), aumentando il rischio di eccessiva usura e quindi di fallimento.  Un continuo monitoraggio della protesi e delle condizioni generali del paziente è estremamente importante; questo sarà effettuato tramite visite ambulatoriali ed esami radiografici  programmati a 6 settimane, tre mesi, sei mesi e 12 mesi dall’intervento, e poi annualmente.